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Come Riconoscere la solidità di una BANCA

Come si riconosce la solidità di una Banca? Qui ti spiego quali indicatori consultare.

Per secoli le banche sono state viste come delle istituzioni direi quasi monolitiche, ma dalla crisi del 2008 i vecchi paradigmi sono venuti a mancare, oggi le banche stanno attraversando non solo in Italia, ma anche in Europa, un periodo di grave incertezza.

Ma dal punto di vista del risparmiatore quali strumenti possediamo per poter valutare consapevolmente la solidità dell’Istituto presso il quale abbiamo in custodia i nostri risparmi?

Sappi che esistono diversi indicatori, alla portata di tutti, nel senso che non bisogna essere analisti quantitativi per poterli consultare, semmai il punto è saperli interpretare correttamente, per questo il consiglio di un esperto ti potrebbe tornare utile.

Se invece opti per il fai da te oggi ti fornisco gli indicatori più utilizzati per valutare l’effettiva solidità della banca.

Ora, premesso che una banca si sceglie per la sua solidità, la sua offerta, non certo perché si trova sotto casa, ha un parcheggio comodo, oppure perché il direttore è un tuo amico, perché non hai scelto la tua banca in base a questi parametri vero?

Scherzavo!

Qualsiasi sia il ragionamento che hai seguito per scegliere la tua banca adesso ti fornirò gli indicatori più conosciuti ed utili per valutarne l’effettiva solidità:

– RATING

Il rating è sicuramente il primo indicatore seppur generico che ti offre già un’idea della capacità dell’emittente di risolvere i problemi legati alla solvibilità nel breve medio e lungo periodo esistono a tale scopo delle società specializzate S&P, Moody’s e Fitch che tramite dei “voti” assegnano la capacità di un emittente di ottemperare ai suoi debiti.

Sotto la BBB- si entra in terreno minato quindi comincia a prestare attenzione, ma non basta. I rating non sono precisissimi quindi questo primo parametro lo dovrai confrontare con altri indicatori.

– CET1

Il common equity Tier 1, si tradurrebbe in indicatore di solidità patrimoniale è l’indice che sta andando per la maggiore, i giornali sono pieni di roboanti annunci di indicatori di solidità ecc. il suo funzionamento è abbastanza semplice, esso esprime:

Rapporto fra il Capitale ordinario versato della Banca e le sue Attività Ponderate per il Rischio (mutui, finanziamenti alle imprese, titoli in portafoglio etc…)

E’ un rapporto espresso in percentuale, dove al numeratore mettiamo il capitale della Banca e a denominatore le Attività rischiose.

E’ un indicatore che rappresenta quanto il capitale proprio di una banca è in grado di far fronte ad un eventuale fallimento delle sua attività rischiose.

Più il rapporto è alto più la banca è solida.

il livello minimo stabilito dalla BCE è del 10,5% al di sotto del quale meglio cominciare a porsi delle domande

Il difetto sostanziale è che ha poco valore prospettico in quanto si tratta di un’istantanea della banca in quel momento, mentre ciò che il risparmiatore chiede è di sapere non solo in questo momento se la banca è solida ma se lo sarà anche nei prossimi anni.

– REDDITIVITA’

a questo punto porsi una domanda sulla redditività non sarebbe una brutta idea, chiediti se la banca produce utili? elargisce dividendi coerenti con la sua capitalizzazione? Se stranamente alti rispetto alla media oppure troppo bassi preoccupati è segno di qualche problema interno.

– COME USANO I MIEI SOLDI?

La qualità degli impieghi ovvero come la banca usa i miei soldi.

Questa è una domanda che purtroppo quasi nessun risparmiatore italiano si è mai posto, sempre per il solito discorso della banca vista come istituzione e non come azienda soggetta ad alti e bassi.

Porsi seriamente questa domanda e cercare le risposte soprattutto negli ultimi anni, per molti avrebbe significato il salvataggio dei sudati risparmi.

Qui entrano in campo i famigerati NPL; capire quanti di questi NPL galleggiano nella “pancia” della banca potrebbe essere un dato molto significativo per capire se i debiti superano il patrimonio.

– Unexpected loss 1 year

Un indicatore poco conosciuto sia dal grande pubblico ed a lungo snobbato anche dai professionisti, venuto alla ribalta proprio nei giorni immediatamente successivi al crack Lehman, indica il rischio di default da oggi ad 1 anno. Se superiore alla soglia di alert preoccupati se inferiore può cominciare a tirare un sospiro di sollievo

La soglia alert è fissata nel 15%

Si richiama come soglia di alert il 15% proprio in riferimento alla Lehman Brothers perché i giorni precedenti il suo fallimento aveva come indicatore proprio il 15%.+

– TEXAS RATIO

Indicatore creato da un banchiere Americano in seguito ad un’ondata di fallimenti di banche in Texas alla fine degli anni 80, indica il rapporto fra i crediti deteriorati lordi (NPL) ed il patrimonio tangibile e gli accantonamenti di una banca.

Se il risultato di questa divisione è inferiore a 100 allora tutto bene se invece è maggiore di 100 probabile che la banca abbia bisogno di capitale aggiuntivo…

– Conclusioni

Quali che siano i parametri con cui hai scelto la tua banca attuale, prova a valutare l’idea di osservare anche gli indicatori che ti ho fornito, in caso di dubbio, chiedi consiglio ad un esperto il quale ti potrà fornire indicazioni più dettagliate.

Se non ne conosci chiamami pure senza timore, un consiglio (GRATUITO) non lo nego mai a nessuno! Basta cliccare qui sotto.